Categorie Catastali

Ciao a tutti!


Che fatica destreggiarsi nel mondo immobiliare, e quanti ostacoli sul cammino del prode agente d'affari in mediazione! Ecco perché noi di Nuova Dimora pensiamo che possa essere una buona idea rivedere ogni tanto alcuni concetti base e fondamentali, per rinfrescare e rinfrescarci la memoria. In fondo, sia che siate professionisti decennali del campo o aspiranti mediatori alle prime armi (magari ancora alle prese con l’esame), un ripasso non fa mai male!



Oggi parliamo di Categorie Catastali. Stiamo parlando delle categorie in cui vengono classificati dal Catasto Italiano gli edifici definiti fabbricati, sulla base delle loro caratteristiche intrinseche. Si tratta di categorie contraddistinte da una lettera e da un numero, separate da una barra obliqua (slash per gli anglofili).

Gli immobili vengono così suddivisi in base alla loro destinazione d’uso (funzioni e attività che possono essere svolte in uno specifico immobile) in quattro gruppi:


1. Immobili a destinazione ordinaria -  gruppo A, B, C

2. Immobili a destinazione speciale - gruppo D

3. Immobili a destinazione particolare - gruppo E

4. Entità urbane o categorie fittizie - gruppo F


All’interno della categoria, esistono sottocategorie indicate dal numero dopo la barra, che vanno a definire nel dettaglio le diverse tipologie di immobili appartenenti alla macro-categoria (ad esempio con A/4 si indicano in modo specifico le abitazioni di tipo popolare). È bene fare attenzione a non confondere le sottocategorie (A/1, A/2, A/3, etc…) con le classi catastali, ovvero con gli indici della redditività delle singole categorie, numeri che crescono all’aumentare della produttività da 1 a n (ovvero da 1 a indefinito, a differenza dei terreni in cui si hanno 5 classi e la produttività più alta ce l’ha la classe 1). Quando la categoria non prevede una ripartizione in classi, la classe viene indicata come unica, con la lettera “U”. Le classi catastali vengono utilizzate per determinare la rendita catastale, ovvero la base imponibile per il calcolo delle imposte comunali e regionali. Vengono assegnate in base a una serie di caratteristiche dell'immobile, come ad esempio la zona in cui si trova, le dimensioni, il valore di mercato e altre caratteristiche fisiche. Quindi un immobile con una classe catastale più alta avrà una rendita catastale maggiore, e di conseguenza potrebbe avere un'imposizione fiscale più elevata. Ricordiamoci sempre che la categoria e la classe catastale di un immobile possono essere rilevare attraverso una visura catastale.

Perfetto, ma prima di partire con l’elenco vero e proprio, proviamo a schematizzare ulteriormente la questione, attraverso una sorta di bigino che riassuma per ogni categoria i suoi punti salienti:


Gruppo A: case di tutte le tipologie e forme (anche i castelli) e uffici privati

Gruppo B: scuole e colleggi, uffici pubblici (tipica domanda da esame, ricordarsi che gli uffici privati sono nella categoria A e queli pubblici in B), ospedali e prigioni

Gruppo C: attività commerciali o artigianali appartenenti ai privati, tra cui palestre (4) e piscine (5). Impossibile non citare le tettoie alla categoria C/7, a meno che di non voler sbagliare una risposta facile facile.

Gruppo D: opifici (fabbriche n.d.r.), alberghi, cinema, teatri ed edifici galleggianti

Gruppo E: aeroporti, porti, stazioni autobus e ferroviarie, edifici di culto e fari

Gruppo F: lastrici solari (altro feticcio da esame, ovvero la superficie esterna superiore e piana di un edificio, che funge da copertura ma se è circondata da ringhiere diventa un terrazzo), fabbricati non abitabili o agibili in corso di costruzione o di definizione


Ed ora eccoci all’elenco vero e proprio:


Immobili a destinazione ordinaria

Gruppo A

A/1 Abitazioni di tipo signorile

A/2 Abitazioni di tipo civile

A/3 Abitazioni di tipo economico

A/4 Abitazioni di tipo popolare

A/5 Abitazioni di tipo ultrapopolare

A/6 Abitazioni di tipo rurale

A/7 Abitazioni in villini

A/8 Abitazioni in ville

A/9 Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici

A/10 Uffici e studi privati

A/11 Abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi


Gruppo B

B/1 Collegi e convitti, educandati; ricoveri; orfanotrofi; ospizi; conventi; seminari; caserme

B/2 Case di cura ed ospedali (senza fine di lucro)

B/3 Prigioni e riformatori

B/4 Uffici pubblici

B/5 Scuole e laboratori scientifici

B/6 Biblioteche, pinacoteche, musei, gallerie, accademie che non hanno sede in edifici della categoria A/9

B/7 Cappelle ed oratori non destinati all'esercizio pubblico del culto

B/8 Magazzini sotterranei per depositi di derrate


Gruppo C

C/1 Locali commerciali, negozi e botteghe

C/2 Magazzini e locali di deposito

C/3 Laboratori per arti e mestieri

C/4 Fabbricati e locali per esercizi sportivi (senza fine di lucro - la clausola senza fine di lucro viene solitamente interpretata per restringere la classificazione a locali interni a proprietà private o condomini, ad uso gratuito dei soli residenti. Un locale che venga concesso in uso a fruitori non residenti o associazioni, per quanto non a scopo di lucro, viene fatto ricadere nella categoria D/6.)

C/5 Stabilimenti balneari e di acque curative (senza fine di lucro)

C/6 Stalle, scuderie, rimesse, autorimesse (senza fine di lucro)

C/7 Tettoie chiuse od aperte


Immobili a destinazione speciale

Gruppo D

D/1 Opifici

D/2 Alberghi e pensioni (con fine di lucro)

D/3 Teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli e simili (con fine di lucro)

D/4 Case di cura ed ospedali (con fine di lucro)

D/5 Istituto di credito, cambio e assicurazione (con fine di lucro)

D/6 Fabbricati e locali per esercizi sportivi (con fine di lucro)

D/7 Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un'attività industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni

D/8 Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un'attività commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni Grandi negozi, centri commerciali.

D/9 Edifici galleggianti o sospesi assicurati a punti fissi del suolo, ponti privati soggetti a pedaggio

D/10 Fabbricati per funzioni produttive connesse alle attività agricole (fabbricati rurali)


Immobili a destinazione particolare

Gruppo E

E/1 Stazioni per servizi di trasporto, terrestri, marittimi ed aerei

E/2 Ponti comunali e provinciali soggetti a pedaggio

E/3 Costruzioni e fabbricati per speciali esigenze pubbliche

Costruzioni e fabbricati per speciali esigenze pubbliche. Un esempio sono le Caserme dei Carabinieri.

E/4 Recinti chiusi per speciali esigenze pubbliche

E/5 Fabbricati costituenti fortificazioni e loro dipendenze

E/6 Fari, semafori, torri per rendere d'uso pubblico l'orologio comunale

E/7 Fabbricati destinati all'esercizio pubblico dei culti

E/8 Fabbricati e costruzioni nei cimiteri, esclusi i colombari, i sepolcri e le tombe di famiglia

E/9 Edifici a destinazione particolare non compresi nelle categorie precedenti del gruppo E


Entità urbane

Gruppo F

F/1 Aree urbane

F/2 Unità collabenti (Strutture inutilizzabili, per cui non è concessa l’agibilità)

F/3 Unità in corso di costruzione

F/4 Unità in corso di definizione

F/5 Lastrici solari – che tra l’altro rientrano tra le parti comuni di un condominio

F/6 Fabbricato in attesa di dichiarazione

F/7 Infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione



Chiudiamo con una nota buffa: per ricordarmi le prime 4 sottocategorie A, ai tempi dei primi tentativi di studio, mio ero segnato a mente l’acronimo A – SCEP (signorile, civile, economico e popolare). Siccome un mio compagno di classe, durante le lezioni di inglese, osò pronunciare sheep come scep, diciamo che non è stato tanto difficile tenerlo a mente!


D.




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